abissi

abissi
uniti per sempre

lunedì 13 agosto 2012


Ti ho cercato per tutta la vita. Ti ho trovato. E ora non so cosa mi
stia capitando... Vieni con me. Voglio tenerti vicino a me questa
notte…solo questa notte e poi…niente avrà più importanza. Prese
la mia mano e mi lasciai guidare. Ci stendemmo sulla sabbia umida
e rimanemmo a faccia in su a guardare le stelle e la luna. Lei parlava
piano, quasi sussurrava, vicino, vicino al mio orecchio. Per buona parte
della notte mi raccontò tutta la sua vita, mi confidò le sue paure e il
dubbio di non farcela. Poi toccò a me. Intrecciammo le nostre inquietudini,
confondemmo le nostre lacrime e le nostre anime. Mi circondò con le
braccia avvinghiate  alla mia schiena mentre con la bocca continuava a
baciare la mia nuca. Mi accarezzava come fossi un bambino. Ed io, con
il viso affondato nel suo collo mi sciolsi in un pianto senza fine .Poi lo
sfinimento ci condusse verso un sonno leggero e tranquillo.  Alle prime
luci dell'alba ci staccammo e mentre lei si sistemava io andai a prendere
l’auto  ma quando tornai lei non c’era più, corsi disperato lungo la
spiaggia ma senza trovare sue tracce era svanita. Forse avevo solo
sognato. Forse….. Misi una mano nella tasca della giacca e trovai un
specie di pietra color arancione con riflessi dorati, capii che era l'opercolo
di un'astrea. C'era un biglietto: “Dolce amore, ti lascio il mio portafortuna,
l'ho trovato in una conchiglia quando avevo 15 anni. L'ho portato sempre
con me ed ora, che di me non so proprio che farne….. te lo affido. Abbine
cura. La mia vita è stata intensa, ho molto amato e molto sofferto. Ho visto
 il mondo, ho conosciuto persone di ogni genere eppure non conosco ancora
me stessa e non so più se vale la pena di insistere. Non pensare a me.
Ricostruisci la tua vita. Ricomincia da capo, ne hai la forza. Lo so. Sei molto
più tenace di me. Quello che farò io non ha importanza e davvero non lo so,
non lo so. 

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