abissi

abissi
uniti per sempre

venerdì 4 gennaio 2013

Ricordi confusi affollano la mente, una musica angosciante pervade i miei pensieri, lui mi voleva, mi desiderava, ma il mio “no” l’ha fatto impazzire…nessuna pietà per me, solo tanti pugni, colpi inferti senza sosta, finché tutto si è trasformato in nebbia.
Stringo forte nel pugno la chiave, forse mi ha dato una possibilità, forse una speranza c’è…Tasto con le mani le pareti di questa mia prigione, tutto è liscio come il marmo, la stanza è piccola, misurerà si e no due metri per due, non scorgo finestre, ne la luce di qualche debole stella, non ho niente a cui aggrapparmi, mi sento persa in tutta questa oscurità.
Mi sento confusa, non riesco a pensare, c’è un odore strano nell’aria, non riesco a riconoscerne la natura…i minuti passano lenti, come se le lancette andassero a rallentatore per prolungare la mia agonia…è un gas velenoso, lo sento bruciare in gola, inizio a tossire, ho fame d’aria, è come se stessero dando fuoco ai miei polmoni, ogni respiro sembra l’ultimo…poi un flash, le ultime frasi sussurrate all’orecchio dal mio carnefice: la chiave aprirà una cassetta e al suo interno troverai l’antidoto per salvarti…
Cerco di graffiare con le unghie ogni centimetro delle pareti che riesco a raggiungere, provo a saltare, le dita sfiorano qualcosa, è una cassetta metallica appesa ad un filo, continuo a saltare per raggiungerla…la caviglia mi fa un male bestiale, mi sembra di impazzire…poi un dolore cupo al petto, cado sul pavimento, la bocca mi si riempie di sangue, le mani raggiungono la gola, sussurro la mia supplica…spiro...
Il trapasso mi catapulta in una nuova dimensione. Non raggiungo la Luce, l’Aldilà non è come me l'ero immaginato, forse perché mi trovo in una zona di stallo, si...ho delle cose in sospeso: la vendetta ha il sapore del sangue che ho in bocca...TI TROVERO’.                    




Cerco di graffiare con le unghie ogni centimetro delle pareti che riesco a raggiungere, provo a saltare, le dita sfiorano qualcosa, è una cassetta metallica appesa ad un filo, continuo a saltare per raggiungerla…la caviglia mi fa un male bestiale, mi sembra di impazzire…poi un dolore cupo al petto, cado sul pavimento, la bocca mi si riempie di sangue, le mani raggiungono la gola, sussurro la mia supplica…spiro...
Il trapasso mi catapulta in una nuova dimensione. Non raggiungo la Luce, l’Aldilà non è come me l'ero immaginato, forse perché mi trovo in una zona di stallo, si...ho delle cose in sospeso: la vendetta ha il sapore del sangue che ho in bocca...TI TROVERO’.

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