abissi

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uniti per sempre

martedì 7 maggio 2013

Your guardian angel (traduzione)

Se oggi infilo una mano in tasca non ci trovo qualche sogno da realizzare, un sorriso da conservare, ma un pugno di lacrime da sfogare Ammiro le persone che sanno trattenere il pianto: quella lacrima che scende la considero una sconfitta. 
Per questo cerco di dominare ogni mio stato d’animo e vincere così umori che rendono le giornate grigie.. 
Capita quella volta che tutto questo è impossibile e allora quando piango per una cosa, rispolvero tre o quattro pensieri e ne approfitto “per darci dentro” con le lacrime. Tutto si tramuta in un vero sfogo per poi sentirmi confortata e leggera come una piuma. 
Allentando quel nodo in gola che pareva farti soffocare. 
Ma mi vergogno..lo ammetto. 
Mi vergogno quando vengo sorpresa a commuovermi per un film, o quando piango per rabbia. Provo imbarazzo quando le lacrime tradiscono un’emozione vissuta, o quando testimoniano uno smarrimento infinito. 
A volte placano un momento di tristezza, altre non riescono a calmare un dolore atroce, ma in ogni caso è sinonimo di debolezza. Non vorrei piangere mai…ma la lacrima, dispettosa, riga il volto portando con se quel malessere che pare non voglia andare via mai..
ci sono  pianti di cui  nessuno  sa ...... e nessuno  saprà mai


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